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Nighthawk 650

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Il Nighthawk.
…. la principale caratteristica del falco, che non è un rapace notturno, è la vista.
I paradossi ricercati dalla Honda, per questo modello, iniziano dal nome: Nighthawk (Falco della Notte). In natura non esistono falchi attivi durante le ore notturne, perchè la loro caratteristica, la vista, è inutilizzabile. I rapaci notturi, come gufi o civette, sono altra cosa! Curiosamente anche un bizzarro caccia sperimentale della U.S. Air Force, l'F-117, fu chiamato così, ma, per questa volta, non sono i giapponesi ad aver copiato, visto che il progetto fu tenuto Top Segret fino al 1988. C'è chi dice che un responsabile della Lockheed fosse il felice proprietario di una Honda Nighthawk ed allora .... chissa!

Honda CB 650 SC Nighthawk DOCH
... il segreto è nel significato delle sigle, MA bisogna saperle leggere.
L'Honda è regina nell'arte del riciclaggio, per sviluppare un nuovo modello, da uno già affidabile, per cercare di affrontare il mercato degli Stati Uniti nel campo in cui erano incontrastate le Harley Davidson. Sono stati bravi, ma anche onesti, per cui hanno dichiarato che la moto derivava dai CB (City Bike o Cylinder Beam = Cilindri in Linea ), ma era innovativa SC (Sport Custom) ed aveva il doppio albero a camne (DOCH), invece del singolo (SOCH). Tutto questo, aggiunto ad una nuova denominazione "Nighthawk". E' la premessa per cercare di capire come collocare questo modello, comunque innovativo, presentato al pubblico italiano fine 1984 e commercializzata solo dall’85 alla fine dell’87. Rappresentava l’antitesi a tante supersportive dell’epoca ed intendeva rivolgersi, con un mezzo “futuristico”, a quei motociclisti che preferiscono una moto tranquilla, facile da portare, economica e affidabile, senza trascurare l’innovazione tecnologica.

La Pubblicità dell'epoca.
…. intelligente, di bell'aspetto, perfino risparmiatrice.
Pensate una moto che pensa. Pensa agli affari suoi. che, in questo caso, sono anche i vostri. Pensa a farvi fare sempre bella figura, per questo si è dato un look mozzafiato.
Ci tiene a dimostrarvi sempre all'altezza della vostra fiducia; con i quattro cilindri in linea del suo motore, affidabile e silenzioso, capace di alte prestazioni e di una potenza da 72 CV a 10.500 giri/minuto.
Pensa al modo migliore per farvi sentire a vostro agio; le sospensioni molto soffici, i comandi ergonomici, la posizione di guida rilassata, gli indicatori a cristalli liquidi ne sono la testimonianza. E si preoccupa anche di farvi risparmiare tempo e denaro: le valvole a regolazione idraulica ed il tenditore automatico della catena di distribuzione, l'accensione transistorizzata con anticipo elettronico e la trasmissione con il cardano, vi terranno alla lontana da meccanici e benzinai. Provate ad incontrare l'Honda CB 650 Nighthawk, anche una sola volta.
Se esiste l'amore eterno non può essere che per lei.  @Honda.

La tecnica.
…. ha quasi 30 anni, eppure il motore è di moderna concezione.
Il punto forte della “mitica” Nighthawk, è il poderoso 4 cilindri derivante dalle Four, raffreddato ad aria e da un radiatore dell'olio. Un superquadro frontemarcia, con 
distribuzione a sedici valvole e punterie idrauliche, cambio è a sei rapporti (cinque più over-drive), frizione a comando idraulico e trasmissione finale ad albero cardanico. L'alimentazione è affidata a quattro carburatori a depressione Keihin, e non Mikuni, mentre l'accensione è elettronica. Il risultato finale è un motore forte ed elastico, con un cambio preciso e morbido.

La trasmissione a cardano limita la guida sportiva, ma riduce la manuten-zione. La frizione, comandata dalla pompa idraulica, ha una leva morbidissima e consente un'ottima precisione nel cambio della marcia. Altro pregio della moto: le valvole, con regolazione idraulica, non necessitano di un controllo periodico e della registrazione del loro gioco. E’ automatica, in modo idraulico. Automatismo idraulico, che unito all’accensione elettronica, riducono le spese di manutenzione, aumentando affidabilità e la durata.

La tecnologia non è finita, il cruscotto ha, oltre le solite spie, altre informazioni importanti: l'indicazione delle marcia corrente e l'indicazione del livello del carburante digitale. Da non sottovalutare la presenza dell'overdrive, ovvero una sesta marcia “virtuale” che limita i giri del motore sui rettilinei, ottima in autostrada e per un consumo minore.

Tecnologicamente anche la ciclistica non è da meno: forcella oleopneumatica con dispositivo antiaffondamento regolabile attivato da una delle due pinze flottanti a due pistoncini del freno anteriore a doppio disco. Più tradizionale il retrotreno: freno a tamburo e sospensione con due ammortizzatori, regolabili nel precarico e nella frenatura. Bisogna ammettere che tutta la ciclistica non è famosa per il suo comportamento in curva e gli ammortizzatori posteriori non sono all’altezza del resto della moto, aspetti che unitamente alle dimensione delle ruote, alla posizione di guida, all’inter passo, contribuiscono a rendere “dura” la guida sostenuta nonostante l’aiuto del TRAC.

L’estetica.
…. ha una linea tutta curve, ma il faro è rettangolare, il cruscotto ha i quadranti quadrati, le frecce e gli specchietti sono rettangolari.
La Honda "CB 650 Nighthawk" ha una bella linea sinuosa. Per i puristi non si fonde troppo bene con la strumentazione e il faro anteriori, molto squadrati.

La moto risulta facile da guidare, con una posizione di guida rilassante, anche se eretta. Permette un ottimo comfort nei viaggi lunghi, così come l'ampia seduta per il passeggero, ma non è adatta a chi supera il metro ed ottanta di altezza. I freni tradiscono l'età della moto: la frenata c’è, assicurata dal doppio disco anteriore con pinze che montano un sistema “anti scivolo” e dal tamburo posteriore, ma, magari, vista la mole del mezzo e del motore, ci si aspetterebbe maggiori prestazioni. Buoni  i consumi, per un 4 cilindri con 4 carburatori.

Le sensazioni.
…. apparenti contraddizioni, ma con un solo vero piacere: guidarla.
Le prime sensazioni si provavo solo a guardarla e si gode della sua bellezza, delle sue forme sinuose. Una volta accesa, il sibilo fa vibrare tutto intorno e ci si concentra sulla moto.
Si sale in sella ci si accorge subito di cavalcare un mezzo portentoso e che saprà regalarti attimi di brivido e di gioia pura.

Prima di poter tirare le marce, si deve aspettare un po’ per portare in temperatura il gruppo termico. La goduria aumenta proporzionalmente alla lancetta del contagiri. Superati i 7.000 giri, l’adrenalina pura circola liberamente nelle vene. In curva mantiene il passo sinuoso, morbido, ma non bisogna chiederle inclinazioni impossibili. Sembra che ti porti ad una piacevole passeggiata tra le nuvole, da fare con tanta attenzione.

Viaggi e gite con gli amici portano ricordi di panorami che improvvisamente si aprono sulla strada. Curve tra colline e natura senza affanni prestazionali, rettilinei autostradali dove il Nighthawk lo si deve limitare, l'odore della benzina, quello dell’olio che trafila dalla vecchia guarnizione che perde un po’, e ... soprattutto le sosta pranzo, per condividere le cose successe durante il tragitto, come ci si è allargati in una curva, chi ha frenato tardi, chi si è ritrovato sotto una valanga di adrenalina. Tutti con una cosa in comune: i nostri occhi pieni di soddisfazione come bambini che hanno aperto i regali sotto l’albero.

Noi che l’abbiamo (o l’abbiamo avuta), possiamo dire grazie all’Honda per queste sensazioni. A suo tempo, l’avevamo solo potuta sognare (nuova aveva un costo proibitivo per le nostre tasche). Poi è stato possibile godercela e oggi ce la godiamo per ogni suo aspetto, per le sue particolarità di mezzo unico, orgogliosi di essere osservati quanto si fa rifornimento e ricevere un sintetico giudizio: “Bella moto!”.

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